giovedì 14 giugno 2007

Appello a Bush

Presidente Bush, Lei che è esportatore della democrazia
Lei che odia ogni dittatura
Che ha considerato la cacciata di Saddam (mi verrebbe da dire l'orrenda impiccagione) una necessità per il mondo libero...
Perché non interviene per contrastare la dittatura "comunista" in Cina?
Forse perché non Le conviene?
Forse perché sono più importanti gli interessi economici che il concetto astratto di libertà?
Forse perché non Le interessava neanche della libertà in Iraq ma era una buona scusa per impadronirsi del petrolio presente nel paese?
Forse perché... ogni guerra è fatta per soldi!

Nel 2008 si svolgeranno in Cina le Olimpiadi e già alcune organizzazioni indipendenti registrano un forte impiego di bambini per produrre i gadget olimpici.
In particolare gli attivisti locali di PlayFair 2008, organizzazione sostenuta dai sindacati dei lavoratori tessili occidentali e dall'ong umanitaria Clean Clothes, attraverso degli appostamenti e dei contatti segreti sono riusciti a registrare la testimonianza di piccoli operai di soli 12/13 anni circa.
Che vergogna! Menomale che la Cina dovrebbe essere comunista e quindi sulla carta avere una particolare attenzione nei confronti dei lavoratori.
La realtà è che la Cina è il paese più capitalista in senso stretto, dove il mercato sta diventando il nuovo Dio e dove non sono presenti quei correttivi a favore della dignità della persona e in particolare dei lavoratori, presenti negli stati a capitalismo avanzato.

Ho letto delle interviste shockanti all'interno del reportage di Federico Rampini intitolato "I baby schiavi di Pechino 2008 così nascono i gadget olimpici", pubblicato sul giornale "la Rapubblica" del 12 giugno 2007.
Ora ne riporto solo alcune:

"«Ho lavorato dall'alba fino alle due di notte. Ero esausta ma il giorno dopo mi hanno costretto a ricominciare». E' una bambina cinese di 13 anni a parlare, una piccola operaia-schiava che fabbrica i gadget con il logo ufficiale per le Olimpiadi del 2008 [...] «Nessuno indossa guanti protettivi qui - rivela un altro piccolo operaio che usa vernici tossiche e additivi chimici pericolosi - perché coi guanti si lavora meno in fretta e il caporeparto ti punisce. Le mie mani mi fanno molto male, quando le lavo piango di dolore» [...]"

La cosa ancora più scandalosa è che ad essere state indagate dalla PlayFair, sono quattro aziende ufficiali: Lekit Stationery (prodotti di cancelleria), Mainland Headwear Holdings (berretti sportivi), Eagle Leather Products (pelletteria) e You Wing Light Cheong Light Products (zainetti e accessori). Le autorità olimpiche cinesi non potevano dire di non sapere niente, soprattutto considerando l'enorme potere in mano alle autorità di polizia.
Per fortuna dopo questa denuncia, le autorità cinesi si sono svegliate e hanno tolto le licenze alle quattro aziende oggetto delll'inchiesta.
Chissà però quante altre fabbriche-lager ci sono in Cina che noi non sappiamo...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ah quindi tu preferiresti la terza guerra mondiale purchè Bush mostri un po di coerenza...

Giovanni Tonetti ha detto...

E' ovvio che non dico questo...
Trovo invece stupido giustificare una guerra per diffondere la democrazia! Le guerre vengono fatte, almeno secondo me, per interessi economici e anche la cacciata di un dittatore come Saddam non può essere una giustificazione!
Bush invece ha fatto esattamente questo cercando di riparare ai falsi motivi che erano stati inventati all'inizio, sulla presenza in Iraq di armi di distruzione di massa oltre che a forti legami tra Saddam e Bin Laden.

Inoltre, se avessi incitato Bush ad una terza guerra mondiale contro la Cina, non avrei detto che "ogni guerra è fatta per soldi!".
Il mio era un modo ironico per dire che Bush si è tanto "preoccupato" della democrazia in Iraq, quando invece ha forti legami economici con la Cina dove: "La pena di morte ha continuato a essere applicata in modo esteso per punire circa 68 reati, anche di tipo economico e non violento. Basandosi su resoconti pubblici, AI ha stimato che nel corso dell’anno sono state messe a morte almeno 1.010 persone mentre le condanne comminate risultano essere pari a 2.790, sebbene si ritenga che i dati reali siano di molto superiori" (Fonte Amnesty International - Rapporto Annuale 2007)

Anonimo ha detto...

Era chiaramente una provocazione, non c'era bisogno di scrivere un commento ancora piu lungo del post...