sabato 22 agosto 2009

Idea! Mettiamo le scorie nucleari nella foresta tropicale! Parola di James Lovelock

No, non sono improvvisamente impazzito. Per me il discorso sull'energia nucleare è estremamente serio e non va preso con leggerezza.
Il nucleare ha il pregio indubitabile di emettere poche emissioni di anidrite carbonica e questo ha effetti positivi sul riscaldamento globale. Tuttavia, non bisogna sottovalutare altri aspetti fortemente negativi che mi portano alla conclusione che riaprire le centrali nucleari in Italia è una follia.
Oltre al fatto che la costruzione di una centrale non implica un abbassamento del costo energetico come molti sostengono nei media, l'aspetto più problematico è la gestione delle scorie radioattive. Trovare un posto stabile e sicuro per delle scorie che emettono radiazioni per migliaia di anni produce effetti incontrollabili sulla sicurezza e la salute oltre che per la nostra generazione, anche per quelle future.

Questi sono alcuni degli aspetti negativi presi poco in considerazione dal chimico ambientalista James Lovelock, reso celebre per la sua teoria denominata "Ipotesi Gaia". Per Lovelock la Terra è come un super-organismo attivo a mantenere le condizioni per la vita.
Per attenuare i cambiamenti climatici, che avverranno comunque a causa di "fattori ben più potenti di quelli umani", una soluzione è quella di tornare massicciamente al nucleare.
Ecco parte dell'intervista realizzata da Gaetano Prisciantelli e pubblicata su "il venerdì" numero 1118 del 21 agosto 2009:

"[...] Tra le soluzioni lei propone il nucleare. Ma cambierebbe idea se scoprisse che anche questo fa male al clima?
«Mai e poi mai. Da scienziato so che costruire una centrale nucleare causa una quantità di emissioni di anidride carbonica che è un quarantesimo di quella richiesta da un impianto eolico, a parità di energia prodotta. Inoltre, costruire una centrale atomica richiede solo quattro o cinque anni, è una soluzione rapida».
Significa che le fonti rinnovabili non hanno futuro?
«Niente affatto. Il mio entusiasmo per il nucleare non vale dappertutto. Ci sono posti dove non ce n'è bisogno. Gli Usa, per esempio, possono ricavare molta più energia sfruttando il sole dei deserti. E l'Italia, poi... Nel vostro Sud il solare sarebbe la scelta migliore. E siete ancora più fortunati perché avete un ottimo potenziale per l'energia geotermica. In Italia c'è meno bisogno di nucleare che in altri Paesi, come la Gran Bretagna e la Germania, che sono densamente popolati e hanno meno alternative».
Tornando al nucleare, è seria la sua proposta di mettere le scorie nella foresta tropicale?
«Certo. Ho proposto anche di metterle in un pozzo nel mio giardino. Ma poiché molti le temono, tanto vale metterle nelle foreste, dove nessuno taglierebbe più gli alberi perché nessuno vuole comprare legname "contaminato dalle radiazioni". Secondo me i timori sono esagerati, ma comprensibili alla luce di ciò che è successo nel secolo scorso. Qualcuno dice che senza le centrali nucleari non ci sarebbero bombe atomiche, ma è un'idea ingenua».
Trova ingenua anche l'ecologia dei piccoli gesti quotidiani?
«Sì. Non si può chiedere alla gente di rinunciare alla macchina. Per molti è l'unico mezzo per andare al lavoro. E per riorganizzare il sistema dei trasporti ci vorrebbero anni. Ciò di cui abbiamo disperatamente bisogno è abituare la gente a pensare: "E se fosse troppo tardi?". E, mentre cerchiamo di non contribuire noi stessi agli ineluttabili cambiamenti climatici, dobbiamo prepararci a conviverci».
Gli scienziati delle Nazioni Unite la pensano diversamente.
«E' vero. Tra qualche mese i politici si riuniranno a Copenaghen per riflettere su come fermare i cambiamenti climatici tagliando le emissioni. Io penso che non abbia senso. Questi cambiamenti non si possono "fermare", perché sono scatenati da fattori ben più potenti di quelli umani».
Insomma, come sta Gaia?
«Sta bene, se si pensa che non le resta molto da vivere. Io non posso pretendere di superare i cent'anni, Gaia non può sperare di vivere ancora per più di 500 milioni di anni. Che sono pochi rispetto ai 3,6 milioni di anni vissuti finora. Il motivo è semplice: il sole brucia sempre di più e la sua temperatura aumenta dell'un per cento ogni cento milioni di anni. Tra un miliardo di anni la vita sulla Terra sarà impossibile. Nel breve periodo c'è anche il problema del riscaldamento causato dall'impiego di combustibili fossili. Diciamo che Gaia è ormai una signora attempata»."


Penso che la proposta di mettere le scorie nelle foreste sia solo una boutade. Comunque c'è da sottolineare che, secondo Lovelock, per il nostro Paese non c'è bisogno dell'energia nucleare visto che possiamo usufruire benissimo delle fonti alternative come l'energia solare e quella geotermica.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

questo è un blog:


http://falsoblondet.blogspot.com/